Il carrello è vuoto
DIVERTIAMOCI A TEATRO - Stagione Teatrale 2023-2024
Pubblicato il 30.10.2023
Biglietti per i singoli spettacoli di Divertiamoci a teatro in vendita dal 30 ottobre.
IL PADRE DELLA SPOSA
Gianfranco Jannuzzo e Barbara De Rossi nei panni dei due apprensivi genitori protagonisti del “Padre della sposa”, divertente commedia che Caroline Francke elaborò dal romanzo omonimo di Edward Streeter del 1949. Da quella commedia e dal romanzo sono stati tratti diversi film e una serie televisiva. I due più celebri, entrambi con un seguito, restano quello del 1950 a firma di Vincent Minnelli dove i genitori sono Spencer Tracy ed Elizabeth Taylor e quello del 1991 con Steve Martin e Diane Keaton. La commedia è una divertente messinscena della “sindrome del nido vuoto”. Quasi da copione, l’imminente matrimonio della figlia con il rampollo di una ricca famiglia manda in crisi il padre restio ad accettare che la figlia (Martina Difonte) non sia più una bambina. L’uomo assumerà atteggiamenti molto bizzarri che faranno preoccupare il parentado. A complicare le cose ci si mettono le eccentricità dell’organizzatore di matrimoni Boris (Gaetano Aronica) e la scelta di allestire il ricevimento in casa. Nonostante il sostegno della moglie, al sempre più stressato padre crolleranno i nervi e tra una figuraccia e l’altra, finirà addirittura in prigione. Completano il cast Roberto Iannone, Marcella Lattuca e Lucandrea Martinelli. La regia dello spettacolo, prodotto da Virginy - L’isola trovata, è di Gianluca Guidi.
A CHE SERVONO QUESTI QUATTRINI
“A che servono questi quattrini” (1940) di Armando Curcio fu un cavallo di battaglia di Eduardo De Filippo che intrepretò, nel 1942, anche il film che ne fu tratto con grande successo. Tra gli interpreti di questo nuovo allestimento Nello Mascia, Valerio Santoro, Salvatore Caruso, Loredana Giordano, Fabrizio La Marca e Ivano Schiavi. La vicenda ruota intorno al marchese Eduardo Parascandolo detto “il Professore”, un tipo eccentrico metà filosofo e metà truffatore che ha dilapidato tutti i suoi beni e basandosi su bizzarre teorie attinte in qualche modo da Socrate, Platone e Diogene, allestisce una messinscena per dimostrare l’assoluta inutilità del denaro. Lo fa per aiutare Vincenzino Esposto, un povero falegname innamorato di Rachelina e ostacolato, proprio perché senza quattrini, dal fratello di lei proprietario di un avviato pastificio.Con l’ausilio di Michele, suo fedele servitore, il marchese farà credere a tutti che Vincenzino ha eredito un’enorme quantità di denaro e tutto cambierà all’istante. Lo spettacolo, che si avvale della regia di Andrea Renzi, è prodotto da “La Pirandelliana” e dal Teatro di Napoli - Teatro Nazionale.
L'ANATRA ALL'ARANCIA
“L’anatra all’arancia”di William Douglas Home (titolo originario “The secretary bird”) viene proposta nell’adattamento francese di Marc-Gilbert Sauvajonintitolato “Le canard à l’orange”. Ne sono protagonisti Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli. Questa commedia datata 1968 ha avuto una versione cinematografica che l’ha resa famosa: è “L’anatra all’arancia” di Luciano Salce del 1975 con Monica Vitti, Ugo Tognazzi e Barbara Bouchet. In questa nuova edizione che si avvale della regia di Claudio Greg Gregory sono in scena, accanto ai due protagonisti, Ruben Rigillo, Beatrice Schiaffino e Antonella Piccolo. «“L’anatra all’arancia” è un classico feuilleton dove – spiega una nota di regia – i personaggi si muovono su una scacchiera irta di trabocchetti. Ogni mossa dei protagonisti, ne rivela però le emozioni e le mette a nudo. A poco a poco il cinismo lascia il passo ai timori, all’acredine, alla rivalità, alla gelosia: in una parola all’amore, poiché è di questo che si parla». La commedia, piena di colpi di scena e giocata sul presunto potere afrodisiaco della pietanza del titolo, così viene sintetizzata dal Morandini: «Due coniugi inclini ai tradimenti, se ne fanno di tutti colori da dieci anni. Poi decidono di mettere la testa a posto. A modo suo è un inno alla famiglia e al matrimonio indissolubile». Lo spettacolo, prodotto dalla Compagnia Molière e dal Teatro Stabile di Verona, debutterà in prima assoluta in dicembre.
FIABE IN CONCERTO ... e il sogno realtà diverrà
LA TRAMA
Chi di noi non ha sognato almeno una volta di volare sul tappeto volante insieme ad Aladdin e Jasmine, di fare un bagno in fondo al mare con Ariel e Sebastian, di vivere un amore puro e incondizionato come quello della Bella e la Bestia o di fare visita ad Elsa e Anna nel freddo regno di Arendelle per poi farsi scaldare dai caldi abbracci di Olaf?
Questa è la magia che da sempre Walt Disney ha saputo regalarci e che non ha mai smesso di far sognare grandi e piccini attraverso le sue storie indimenticabili, ma soprattutto grazie alla sua musica!
Vi aspettiamo per vivere insieme a noi un indimenticabile viaggio attraverso le più belle colonne sonore che hanno segnato prima la nostra infanzia e poi la nostra vita!
CHI SONO
I Muffins sono una giovane realtà teatrale nata nel 2015 dall’incontro tra i tre performers Riccardo Sarti, Giulia Mattarucco e Maddalena Luppi, diplomati presso The Bernstein School of Musical Theater (BSMT) di Bologna, e il cantautore bolognese Stefano Colli, finalista della 58° edizione del Festival di Castrocaro (Rai1) e concorrente della 6ª edizione di The Voice of Italy nel team Gigi D’Alessio.
TECNICA UTILIZZATA | Concerto musicale
DURATA | 60 minuti
ETÀ | dai 3 anni in su
OBLIVION in TUTTORIAL - guida contromano alla contemporaneità
“Tuttorial”èun’esilarante “guida contromano alla contemporaneità” o, anche, un “anti musical carbonaro a metà tra avanspettacolo e dj set”. Ne sono interpreti e autori, con la regia di Giorgio Gallione, gli Oblivion, ovvero Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli. Gli Oblivion, incantati dal richiamo suadente del metaverso, si proiettano nello spazio-tempo con questo nuovo spettacolo interamente dedicato alla contemporaneità. Dalle tendenze musicali del momento, alle serie TV più blasonate fino ad arrivare alla satira di costume, alla politica e all’attualità, tutto finisce nello spietato frullatore oblivionesco. Una costante riscrittura delle follie e delle stranezze legate alla civiltà digitale dove è possibile ritrovare a sorpresa anche grandi miti del passato in un imprevisto ritorno al futuro. Con il virtuosismo dei loro arrangiamenti, gli effetti sonori più avveniristici e quella innata voglia di distruggere gli schemi, gli Oblivion raccolgono la sfida epocale di guidare il pubblico verso una vera e propria trasfigurazione della realtà moderna per renderla meno complessa e ancora più idiota. Attivi dal 2003, gli Oblivion sono celeberrimi per “I promessi sposi in dieci minuti”, “I promessi esplosi”, “La Bibbia riveduta e scorretta”, la loro storia del rock raccontata in sei minuti, le loro parodie delle canzoni di Sanremo e altre performance spesso “strumenti di orientamento per dare risposte semplici e sintetiche ai grandi interrogativi umani”. Lo spettacolo è prodotto da Agidi.
IL MALLOPPO
“Il malloppo” dell’inglese Joe Orton (1933-1967) ha per protagonisti Gianfelice Imparato, Marina Massironi e Valerio Santoro. “Il malloppo” è unarocambolesca commedia del 1965, un’esilarante icona dell’umorismo nero inglese poco nota fuori dalla Gran Bretagna. Ne sono protagonisti due ladri che dopo avere svaligiato la banca accanto all’impresa di pompe funebri dove lavorano, nascondono la refurtiva nella bara della madre di uno di loro appena deceduta. Tra furti, omicidi, intrighi amorosi e indagini in ogni direzione, inizia così una sequela di situazioni spassose e assurde. Il testo divenne negli anni Sessanta un successo clamoroso. Fu premiata come migliore commedia dell’anno e lanciò il suo giovane autore Joe Orton allora trentaduenne come la nuova stella del panorama teatrale inglese. Tanti i successi nel West End e a Broadway dove è “Il malloppo” è stato interpretato anche da Alec Baldwin e Kevin Bacon. La commedia ebbe nel 1970 una felice trasposizione cinematografica con un cast di rilievo dove figuravano Richard Attemborough e Lee Ann Remick. Proprio da Joe Orton, scomparso tragicamente a soli trentaquattro anni, prende origine il neologismo “ortonesque”, ovvero “scandalosamente macabro”. Lo spettacolo è prodotto da “La Pirandelliana”.
QUASI AMICI
“Quasi amici” è tratto dall’omonimo film francese di Olivier Nakache e Eric Toledano del 2011 ispirato a una storia vera. Nei cinema d’Oltralpe è stato il secondo film francese con i maggiori incassi di tutti i tempi. In Italia il film francese di maggior successo negli ultimi decenni. In scena, con la regia di Alberto Ferrari, Massimo Ghini e Paolo Ruffini, agli antipodi su tutto eppure amiconi con una smodata voglia di ridere e di prendersi in giro. Ghini interpreta un miliardario paraplegico che sceglie come aiutante personale un tipo, Paolo Ruffini, che tira avanti con sussidi statali e si barcamena come può nella vita. «Da una parte – dice il regista – un uomo molto agiato, intelligente, affascinante e che vive di cultura. Un uomo che il destino ha voluto relegare a solo cervello facendolo precipitare con il parapendio. Dall’altra un uomo che entra ed esce di galera, con una sua intelligenza vivace e una cultura fatta sulla strada. Un uomo che preferisce porre il suo corpo avanti a tutto e lasciare il cervello quieto nelle retrovie. Un predatore che in realtà è una preda delle proprie debolezze. Questi due uomini finiranno col diventare inseparabili». Lo spettacolo è prodotto da Enfiteatro.
CHI E' IO?
“Chi è io?”è una produzione di Nuovo Teatro con protagonisti Francesco Pannofino, Emanuela Rossi, Eleonora Ivone e Andrea Pannofino. “Chi è io?” di Angelo Longoni che firma anche la regia, è una divertente commedia che va a parare su quello che alla fine vogliono in tanti: essere amati e, all’occorrenza, perdonati. “Chi è io?” è un’indagine condotta sotto i riflettori e davanti alle telecamere che ripercorre l’esistenza di Leo Mayer, un intellettuale molto critico della società improvvisamente catapultato nel tritacarne trash di un’ospitata televisiva in cui tutto viene fuso e mischiato. L’alto e il basso diventano indistinguibili e lo spaesamento è comico quanto inquietante. Con questa commedia che mescola realtà, fantasia e inconscio Francesco Pannofino (grande doppiatore che ha prestato la voce, tra gli altri, a George Clooney, Denzel Washington e Kurt Russell) torna dunque al Nuovo. Un gradito ritorno dopo avervi interpretato, un anno fa con grande successo, “Mine vaganti” di Ferzan Özpetek.
LUCA BIZZARRI - NON HANNO UN AMICO
Non Hanno Un Amico è uno spettacolo teatrale di e con Luca Bizzarri, scritto con Ugo Ripamonti, ispirato all’omonimo podcast edito da Chora Media che ha riscosso e tutt’ora riscuote un tale successo da rendere il modo di dire “Non hanno un amico” un intercalare comune e diffusissimo. Esattamente come nel podcast - nato per raccontare la campagna elettorale e portato avanti grazie a una media di cinquantamila ascolti giornalieri e un milione di streaming al mese - ma con tutte le possibilità di approfondimento e “godimento” del contesto teatrale, al centro di Non Hanno Un Amico c’è la comunicazione politica dei nostri tempi, i fenomeni social, i costumi di un nuovo millennio confuso tra la nostalgia del novecento e il desiderio di innovazione tecnologica e sociale. Con tutta la sagacia della sua satira, in un’ora di racconto di noi, Bizzarri ci porta a ridere di noi stessi, delle nostre debolezze, dei nostri tic. Un’ora di racconto in cui ci riconosciamo come in uno specchio che all’inizio ci pare deformante, ma che in realtà, a guardarlo bene, restituisce quell’immagine di noi che rifiutiamo di vedere.
VICINI DI CASA
“Vicini di casa” con Amanda Sandrelli, Gigio Alberti, Alessandra Acciai ed Alberto Giusta è tratto dalla commedia “Sentimental” di Cesc Gay. In un gioco di rimandi, Gay si è ispirato al romanzo di Thomas Berger del 1980 “I vicini di casa” da cui fu tratto, nel 1981, l’omonimo film di John Avildsen, l’ottavo e ultimo film di John Belushi, il terzo e l’ultimo con Dan Aykroyd. La vicenda è incentrata su due coppie che si confrontano sul tema della sessualità. Anna e Giulio stanno insieme da molti anni. Hanno un lavoro, una bambina, qualche interesse e molte frustrazioni. Lui si rifugia spesso in terrazza a guardare le stelle. Lei cerca conforto nei manuali di auto aiuto. A scardinare questa apparente stabilità ci pensano Laura e Toni, i vicini di casa, che, invitati per un aperitivo, irrompono nel loro appartamento e nella loro vita. Anna e Giulio sanno poco sul conto dei vicini. Una cosa però è certa: fanno di continuo l’amore, rumorosamente! Giulio li considera incivili, Anna ha il coraggio di ammettere che, in fondo, invidia la loro vivace vita erotica. Fra un bicchiere di vino e una fetta di Pata Negra, Laura e Toni si riveleranno molto più spregiudicati del previsto e Anna e Giulio finiranno per confessare fantasie, vizi e segreti che non avevano mai avuto il coraggio di condividere. Lo spettacolo è una coproduzione Nido di ragno, Cardellino e Teatro Stabile di Verona.