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ESTATE TEATRALE VERONESE 2024
Pubblicato il 21.08.2024
AMLETO
adattamento e regia Davide Sacco
con Francesco Montanari, Franco Branciaroli, Sara Bertelà, Gennaro Di Biase, Francesco Acquaroli, Caterina Tieghi, Flavio Francucci, Raffaele Ausiello, Amedeo Carlo Capitanelli, Matteo Cecchi
ambienti sonori Francesco Sarcina
costumi Annamaria Morelli
produzione Ente Teatro Cronaca
LVF – Teatro Manini di Narni
Teatro Segreto
coproduzione ETV
Una versione nuova di zecca del dramma shakespeariano realizzata appositamente per il festival, che annovera un cast stellare capitanato da Francesco Montanari, con la star di “Suburra” e “Fargo” Francesco Acquaroli nel ruolo del Re Claudio, l’eclettica protagonista di tanto teatro Sara Bertelà nel ruolo della Regina Gertrude e con la partecipazione straordinaria di Franco Branciaroli nel ruolo del fantasma di Re Amleto. La particolarità di questo allestimento è data dalle musiche originali, composte ed eseguite dal vivo da Francesco Sarcina, mitico frontman delle Vibrazioni, che conferirà allo spettacolo i contorni di un musical dark intenso e viscerale.
WELFARE LEAR
WELFARE LEAR ovvero come sopravvivere in vecchiaia alla tassa di successione e vivere piu` o meno felici, forse
Da “King Lear” di W. Shakespeare
drammaturgia e adattamento di Andrea de Manincor
Personaggi e interpreti:
Lear - Andea de Manincor < Fool - Riccardo Bodini < Gonerilla - Sabrina Modenini
Regana - Giulia Cailotto < Cordelia - Giulia Lacorte < Edmund - Solimano Pontarollo
Regia di Solimano Pontarollo
Una rivisitazione della nota tragedia shakespeariana, fortemente concentrata sull’aspetto di radicale conflittualita` fra generazioni. O meglio: quanto puo` pesare non la famosa libbra di carne, ma la vecchiaia sui bilanci di uno Stato (o di piu` Stati, stando alla divisione operata dallo stesso Re)? Insomma, il focus di questa messinscena si riferira` al contrasto fra il sostegno alla vecchiaia e il suo allontanamento, l’abbandono a lande sconosciute, in terreni che non sono nemmeno vivibili: all’addiaccio, fra intrichi di foresta e in mezzo alla bufera.
MOLTO RUMORE PER NULLA
Lodo Guenzi
adattamento e regia Veronica Cruciani
con Sara Putignano e Paolo Mazzarelli
cast in definizione
produzione La Pirandelliana e TSV Teatro Nazionale
coproduzione ETV (prima nazionale)
Veronica Cruciani dirige Lodo Guenzi e Sara Putignano in “Molto rumore per nulla”, uno dei testi più conosciuti di William Shakespeare. Come in molte delle commedie del Bardo, si tratta di una storia giocata su scambi di persona, intrighi, duelli e giochi di parole. E proprio i giochi di parole vengono ad assumere in questa vicenda un significato fondamentale: tutta l’opera si articola infatti su equivoci originati in prima battuta da quello che i protagonisti dicono. Tutti i personaggi vengono ingannati, truffati dalle parole che loro stessi pronunciano o ascoltano. Quello che Shakespeare mette in evidenza, scrivendo quest’opera, è il potere delle parole, il potere dell’interpretazione e il potere del racconto, in una vicenda in cui vero e falso non sono altro che le diverse versioni di una stessa realtà.
BLACKBIRD
Chiara Frigo
Liberamente ispirato a The Dark Lady di William Shakespeare
dammaturgia Riccardo de Torrebruna
consulenza artistica Maru Rivas
cura del progetto Nicoletta Scrivo
produzione ZEBRA Cultural Zoo
con il sostegno di CSC Bassano del Grappa, CombinAzioni Festival
coproduzione ETV (prima nazionale)
Chiara Frigo, ispirandosi alla figura della Dark Lady, darà vita al progetto di arte partecipata Blackbird. Attraverso uno score coreografico artisti e comunità locali si incontrano al tramonto con il fine di attivare processi di creazione collettiva. Blackbird incorpora in una performance l’esigenza di cambiamento che ogni essere umano porta con sé. Nasce dal desiderio di costruire una relazione privilegiata dall’incontro tra sconosciuti, facendo leva sull’imprevedibilità. Lo spazio scenico è disegnato in quadrati, distanziati tra loro: delle “stanze” sono composte da dodici spettatori ciascuna. Questo impianto presiede all’incontro tra gli spettatori, di fatto investiti del ruolo di co-protagonisti di un evento che attraversa la danza, il canto, la parola e la letteratura.
Un cast al femminile ispirato alla Dama Bruna: l'espressione Dark Lady compare nei Sonetti di William Shakespeare, la dama tenebrosa, una creatura fuori dall’ordine rassicurante. Dal carattere rivoluzionario nell'opera shakespeariana, rappresenta una spinta innovativa, la figura misteriosa che si pone in contrasto con il paradigma poetico tradizionale.
SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
COB Compagnia Opus Ballet
coreografia Davide Bombana
danzatori Giuliana Bonaffini, Emiliano Candiago, Matheus De Oliveira Alves,
Ginevra Gioli, Gaia Mondini, Giulia Orlando, Riccardo Papa,
Lorenzo Terzo, Frederic Zoungla, Rebeca Zucchegni
musiche Felix Mendelssohn Bartholdy, Jóhann Jóhannsson
produzione COB Compagnia Opus Ballet con Centro Servizi Santa Chiara
coproduzione ETV (prima nazionale)
Il nuovo progetto coreografico di COB Compagnia Opus Ballet celebra uno dei massimi esponenti della cultura mondiale, William Shakespeare, in una produzione che fonde musica classica, drammaturgia e danza contemporanea.
Al coreografo Davide Bombana l’onore di dare vita ad una nuova collaborazione artistica, che intende esplorare la relazione tra classico e contemporaneo con un linguaggio che possa parlare direttamente al cuore del pubblico. Rifacendosi ai temi dell'irrazionale e dell'assurdo, presenti per quanto velati nel celebre testo di Shakespeare, Bombana creerà un'atmosfera quasi beckettiana dove, tra realtà e allucinazione, un gruppo di danzatori a turno saranno chiamati ad impersonare ora un ruolo ora un altro, scivolando tra realtà e suggestione, dando vita ad un gioco imprevedibile e vivace in contrapposizione ad una natura circostante in lento disfacimento.
MOMIX
coreografie Moses Pendleton
Autentici beniamini del pubblico veronese, che li segue sempre con grande partecipazione, presenteranno una nuovissima selezione di loro pezzi iconici, montati appositamente per il festival. Noti in tutto il mondo per la creazione di opere multimediali di eccezionale inventiva e straordinaria bellezza fisica, andranno a confermare la visionarietà, piena di splendore immaginifico e sorprendente movimento creativo, del suo creatore Moses Pendleton. La danza dei Momix è fatta di quadri intrisi di ironia e di immagini evocative, che abitano il mondo dell’inconscio, in cui tutti si possono ritrovare.
SIOR TODERO BRONTOLON di Carlo Goldoni
Si avvisa che eventuale sospensione o annullamento dello spettacolo verrà decisa dalle Autorità competenti direttamente al Teatro Romano .
di Carlo Goldoni
con Franco Branciaroli
regia Paolo Valerio
produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia,
Teatro de gli Incamminati, Centro Teatrale Bresciano
Carlo Goldoni, nel 1761, prima di partire per la Francia, volendo onorare l'impegno di lasciare un suo ultimo scritto agli attori del Teatro San Luca di Venezia, si mise a capo chino e in fretta e furia partorì un lavoro che nel tempo si è rivelato uno dei più clamorosi successi comici del repertorio goldoniano. SIOR TODERO BRONTOLON è una commedia intrisa di vis comica che appare come uno spietato specchio della borghesia, scrutato con occhio attento e preciso. Il protagonista, nella preziosa interpretazione di Franco Branciaroli diretto da Paolo Valerio, esprimerà tutta la sua antipatia, il suo essere tirchio e sempre spinto verso il denaro, con grande ingenuità, pur di mettere al giusto posto certi interessi economici. Senza cercare di nascondere la sua vera natura, Sior Todero si muove all'interno di una casa che è una sorta di gabbia, di prigione, dove le persone non si incontrano più e non si scambiano affetti, condizionati in tutto e per tutto dalla testardaggine e dall’avarizia di un vecchio bisbetico.
POLIS/CITTA’/CITY
Quartiere di Veronetta ore 21.15 (partenza dall’ingresso della Santa Marta) Teatro | Coproduzione | Prima Nazionale Babilonia Teatri
di e con Valeria Raimondi e Enrico Castellani >
e con alcuni studenti dell’Universita` di Verona > in collaborazione con l’Universita` di Verona-progetto Veronetta Contemporanea > registrazioni ed editing audio Luca Scapellato > organizzazione La Corte Ospitale
A partire da “La Repubblica” di Platone e, in particolare, dal concetto di citta` ideale che l’autore tratteggia nell’opera, Babilonia Teatri realizzano il progetto POLIS/CITTA’/CITY interrogandosi su quali siano le caratteristiche della citta` in cui oggi abitiamo. POLIS/CITTA’/CITY e` un percorso che si snoda per le vie di Veronetta. Gli spettatori verranno guidati attraverso il quartiere e le voci, i suoni e i rumori che ascolteranno in cuffia consegneranno loro una mappa insieme emotiva e topografica del quartiere. Si dara` voce a quello che si vede e a quel che in genere rimane nascosto sotto la superficie. Il quartiere è allo stesso tempo un quartiere storico della citta` e il quartiere maggiormente multietnico. All’interno del quartiere convivono mondi paralleli che spesso non si intersecano
e non si toccano. Nell’indagine saranno coinvolti anche alcuni studenti dell’Universita` di Verona, in quanto abitanti del quartiere con specifiche caratteristiche. Sono abitanti anomali, part-time, e il loro punto di vista puo` gettare uno sguardo ulteriore sul quartiere, sulle sue fratture, le sue possibilita` e le sue serpeggianti contraddizioni.
N.B. Partenza da Santa Marta, per partecipare è necessario avere con sé il proprio telefono e gli auricolari.
FEDRA (Ippolito portatore di corona) di Euripide
Si avvisa che eventuale sospensione o annullamento dello spettacolo verrà decisa dalle Autorità competenti direttamente al Teatro Romano .
Fondazione INDA
regia Paul Curran
traduttore Nicola Crocetti
regista Paul Curran
con Ilaria Genatiempo, Riccardo Livermore, Sergio Mancinelli, Gaia Aprea,
Alessandra Salamida, Alessandro Albertin, Marcello Gravina, Giovanna Di Rauso,
Simonetta Cartia, Giada Lo Russo, Maria Grazia Solano, Elena Polic Greco, Alba Sofia Vella,
Giulia Valentini, Miriam Scala, Valentina Corrao, Maddalena Serratore
produzione Fondazione INDA
La dea dell’amore, Afrodite, apre la tragedia e la dea della caccia, Artemide, la conclude, ma al centro di FEDRA -Ippolito portatore di corona di Euripide (428 a. Ch.) non stanno gli dei, bensì la passione umana, assoluta, divorante di Fedra per il figliastro, Ippolito. Fedra tace il proprio amore e si consuma, rivelandolo alla fine soltanto alla nutrice, la quale parla invano a Ippolito, furioso e sprezzante. Fedra preferisce la morte violenta al disonore per l’amore incestuoso che prova nei confronti di Ippolito, lasciando però uno scritto in cui accusa il figliastro di stupro. Il marito, Teseo, provoca allora la morte di Ippolito, riabilitato in punto di morte dalla stessa Artemide. La tragedia contiene alcune riflessioni di innegabile modernità su temi quali il potere delle parole nei rapporti umani, il legame tra libertà e destino, la forza della passione amorosa, i concetti dell’onore e dell’infamia, la conoscenza del bene e del male. Un’opera centrale nella poetica di Euripide, che non smette di affascinare gli spettatori a secoli di distanza, e che trova una nuova complessità nell’allestimento firmato dal regista scozzese Paul Curran.
ELETTRA da Hugo von Hofmannsthal
Federica Rosellini e Arianna Scommegna
regia Serena Sinigaglia
cast in definizione
drammaturgia Angela Demattè da Hugo von Hofmannsthal e altre fonti
produzione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale
regia Serena Sinigaglia
Questa tragedia in un atto unico di Hugo von Hofmannsthal, ispirata all’Elettra di Sofocle e inscenata per la prima volta da Max Reinhardt nel 1903, è dedicato dall’autore alla “divina” che però non ha mai recitato nel ruolo pensato per lei. Riprendere questo testo, animato dalla potenza catalizzatrice di Eleorona Duse come semplice musa ispiratrice, ci è sembrato il modo migliore per omaggiarla senza ingenerare improbi confronti con qualunque suo storico cavallo di battaglia. Una nuova versione diretta da Serena Sinigaglia per la Compagnia Giovani del TSV con due attrici importanti come Federica Rosellini e Arianna Scommegna, rispettivamente nei ruoli di Elettra e Clitemnestra, che mette a reazione il testo di Hofmannsthal con le tragedie di Sofocle, di Eschilo, di Euripide, l'Iliade e l'Odissea di Omero, indagando il mito di Elettra, la figlia che uccide la madre, Clitemnestra, per vendicare l'assassinio dell'amato padre, Agamennone. Da Jung in poi, il complesso di Elettra diventa il corrispettivo femminile dell'Edipo, ma Sinigaglia, supportata dalla drammaturgia originale di Angela Demattè, supera questa definizione per addentrarsi in una riflessione più ampia sul femminile e sul maschile, fino ad affrontare il delicato tema dell'identità di genere.