Festival della Bellezza, Verona 3-12 Giugno 2016

Pubblicato il 27.04.2016

Dal 3 al 12 Giugno 2016 Verona ospita il Festival della Bellezza: incontri con grandi ospiti in grado di raccontare cos'è la bellezza. Clicca sul nome dell'evento per acquistare il biglietto dello spettacolo!

 

Francesco De Gregori al Festival della bellezza di Verona 2016
Venerdì 3 Giugno 2016, ore 21.30 – Teatro Romano

Francesco De Gregori


Amore e Furto tour 2016 (concerto)
“Fu l’ultimo idolo / perché fu il primo idolo”. Omaggio da poeta a poeta, nell’ansia dell’influenza che alimenta l’ispirazione del canone della canzone d’autore. La traduzione come interpretazione, tributo, tradimento, condivisione, appropriazione debita, furtiva spontanea proliferazione. Il modello è oggetto e soggetto della creazione ricreata dall’ammirazione, raggiungimento di un equilibrio armonico nel ricongiungimento di una folgorazione. Desolation Row, Buonanotte fiorellino… Capolavoro su capolavoro, il repertorio scorre sul nastro dello spirito del tempo al ritmo di indelebili visioni. Band: Guido Guglielminetti (basso e contrabbasso), Paolo Giovenchi (chitarre), Lucio Bardi (chitarre), Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino), Alessandro Arianti (hammond e piano), Stefano Parenti (batteria), Elena Cirillo (violino e cori), Giorgio Tebaldi (trombone), Giancarlo Romani (tromba), Stefano Ribeca (sax).



Niccolò Ammaniti al Festival della bellezza di Verona 2016
Sabato 4 Giugno 2016, ore 21.30 – Teatro Romano

Niccolò Ammaniti


Io non ho paura
“Non ho doti, ho ossessioni”. Biologo alieno con una lente sull’infanzia e l’altra sull’adolescenza, il binocolo mette a fuoco sensazioni innescando azioni. Nuovo Neorealismo, echi di Dostoevskij, umorismo e intenerimento, improvvise allegrie nel dramma, introversione e incomprensione, comicità. “Da bambino, alle feste di carnevale chiedevo a mia madre di mascherarmi da morto. Lei mi domandava: come ci si veste da morto? E io: che ne so. Alla fine mi metteva delle giacchette. Poi io arrivavo alla festa, mi adagiavo da una parte, e incrociavo le braccia”. Siede all’angolo, nel mestiere di guardarsi intorno. “La scrittura è una vita in prestito”. Dialoga: Gaia Guarienti



Federico Buffa al Festival della bellezza di Verona 2016
Domenica 5 Giugno 2016, ore 18.30 – Giardino Giusti

Federico Buffa


Olimpia ’36
Il ritorno degli dei, in un cielo controverso. Una colossale recita ellenistica, da Atene a Berlino. Scenografia dell’architetto del diavolo, Albert Speer, regia dell’angelo del Terzo Reich, Leni Riefenstahl. “Sullo stadio era sceso un silenzio d’oltretomba…”. I prodigi della statua d’ebano d’Alabama, il sodalizio col rivale, l’umiliazione dell’eroe al ritorno nell’America ingrata. I riflettori di Albert tutt’intorno allo stadio, una cupola di luce nel cielo, l’inno di Richard Strauss. La fiamma olimpica si illumina d’immenso e poco a poco si spegne, si disperde verso foschi presagi la prestanza d’una gioventù bruciata. Nella prospettiva del tempo, il primato è secondario, il record è superato. Titoli di coda, il capolavoro di Leni: Olympia – Festa di popoli; Olympia – Festa di bellezza. Dialoga: Alcide Marchioro



Philippe Daverio al Festival della bellezza di Verona 2016
Domenica 5 Giugno 2016, ore 21.30 – Teatro Romano

Philippe Daverio


Leonardo, l’anarchico misterioso
“Veramente mirabile e celeste fu Lionardo”. Narcisista, individualista, generoso, orgoglioso, curioso, raffinato, scettico, cosmopolita, sperimentatore, insofferente alle regole. Artista, scienziato, letterato, musico e ingegnere, anatomista e scenografo, grand’inventore. Anarchico nell’intimo, esoterico per necessità e per gusto, esploratore per inclinazione disegna le vie misteriose che dall’uomo conducono al cosmo e dal cosmo al mito, il suo, che ancora tutti incanta. “No’ si volta chi a stella è fiso”. Interventi musicali: Stefano Benini (flauto), Diane Peters (arpa), Emanuela Perlini (clavicembalo)



Lunedì 6 Giugno 2016, ore 21.30 – Teatro Romano

Alessandro Bergonzoni


Mai mera (lectio magistralis sulla bellezza)
“Beltà abbagliante, anabbagliante o di posizione? Energia dell’invisibile, che non può esser sola: niente avvenenza se qualcosa non avviene. Un quantico delle creature, oltre lo strabismo delle veneri fino allo stranismo dei generi. Beltà che uniscono mentre dividono, contemporaneamente, arte in contemporanea”. Il funambolo dei calembour tende il filo dei doppi sensi sulla bellezza, forza parole con ironia sull’orlo delle accezioni. Scava significati, sonda sinonimi, dribbla invocazioni di vocali e devia consonanti dissonanti. Quando “la parola resiste all’assalto di qualsiasi idea”, un’idea qualsiasi può prendere senso da una proposizione disarticolata. Mera sedizione o seduzione meritata? Mai dire mai a un’attrattiva maritata con lo humor.



Martedì 7 Giugno 2016, ore 21.30 – Teatro Romano

Massimo Cacciari


Samuel Beckett. Dopo l’ultimo giorno
“L’agitarsi oceanico delle parole” si è riversato sulla grande scena dell’Ulysses. Ora è possibile procedere solo ritirandosi, è l’età della risacca. Si apre il sipario sul finale. Dopo l’ultimo giorno, sulla spiaggia giacciono relitti, frammenti di voci, tracce irriconoscibili e irrimediabili: da dove cominciare a finire? La parola si fa strada a gomitate, arde, divampa, oppure sbiadisce fino all’esaurimento. Affinità tra le maschere di Beckett, Giacometti, Buster Keaton. I resti smantellati testimoniano che la partita è finita e l’attesa inconclusa. Si aspetta Godot. Il dramma, travestito da comico per sottrarsi al ridicolo, approda al grottesco. Danza: Elisa Solieri. Letture: Marco Ongaro



Mercoledì 8 Giugno 2016, ore 18.30 – Giardino Giusti

Sergej Krylov


Mozart, Paganini, Beethoven, ribelli a corte (dialogo-concerto)
L’enfant prodige dell’armonia conversa idealmente con lo stravagante del violino sotto il cipresso di Goethe; vicino ma intangibile, il passionario di Bonn medita solitario sulla supremazia estetica dell’arte: “non v’è regola che non si possa infrangere in favore del Bello”. Irriverenti e assoluti, venerati e temuti, tre outsider al volger del secolo spalancano l’arte dei suoni sull’età romantica, che esalta lo spirito nobile e l’audacia. Il virtuoso che non ripete rivela l’inarrivabile, il genio ne traduce l’enigma: la natura s’intona all’estro e al prodigio. W.A. Mozart – Sonata in mi minore K 304 N. Paganini – selezione dai Capricci L. van Beethoven – I° tempo della Sonata La Primavera Interpreti: Sergej Krylov – violino. Edoardo Strabbioli – pianoforte. Dialoga: Alessandra Zecchini



Mercoledì 8 Giugno 2016, ore 21.30 – Teatro Romano

Fabrizio Gifuni


Lo Straniero di Camus (spettacolo teatrale)
“Capii che avevo distrutto l’equilibrio del giorno”. Quattro colpi secchi bussano alla porta della sventura. Un attimo estraniato, ricongiunto all’insanabile apatia del mondo. Una sensibilità dispersa nei flutti regolari, inalterabili del tempo. Atteggiamento che disorienta: l’assurdo di una lucida coscienza. Introspezione che infrange la convenienza della consuetudine, senza ritorno. Lo scrittore scova l’alieno tra noi: l’attore, l’uomo. Suoni: G.U.P Alcaro. Regia: Roberta Lena. Costumi: Roberta Vacchetta



Giovedì 9 Giugno 2016, ore 21.30 – Teatro Romano

Vittorio Sgarbi


Caravaggio (spettacolo teatrale)
“La fotografia è una mannaia che nell’eternità coglie l’istante che l’ha abbagliata”. Irruzione di spiragli di luce, la realtà, anticipazione di secoli dell’intuizione di Cartier-Bresson. L’effetto-notte cova la scena istantanea. Dal Barocco al Novecento, per strada coi ragazzi di vita di Pasolini. La vita che diventa arte. Coincidenza di sregolatezza e genio, senza elidersi, a inaugurare avanguardie di contemporaneità. Nessuno più vicino a noi: ai nostri stupori, alle nostre emozioni. La forma delle ombre: un lampo illumina il prototipo dell’artista maledetto nella fatale rissa. Il male irrimediabile, le paure, il divino emerso nello stupore della realtà. Il Cristo umano si aggira sulla terra senza urgenza di Resurrezione. Musiche originali dal vivo: Valentino Corvino (violino e elettronica). Scenografia e video: Tommaso Arosio. Regia e luci: Angelo Generali.



Venerdì 10 Giugno 2016, ore 18.30 – Giardino Giusti

Michelangelo Pistoletto


Lo specchio del Paradiso
“Una cosa non è arte; l’idea espressa della stessa cosa può esserlo”. Ricchezza dell’Arte Povera e concretezza dell’Arte concettuale. Dal materico al simbolico andata e ritorno, con un biglietto usato, riciclato, ostinatamente risorto, nel punto di convergenza tra astrazione e figurazione. Figurarsi l’arte non figurativa: trascesa nell’uso, compenetrata nel circondario, specchiata in assenze e doppie presenze. Di-visione in quadri specchianti: varco in cui pro-tendersi nello spazio virtuale dell’opera, porta che mette in comunicazione arte e vita. “L’arte è l’espressione più sensibile e integrale del pensiero”. Chi trova cerca, e ritrova se stesso in eterna ricerca. Dialoga: Enrico Garnero



Venerdì 10 Giugno 2016, ore 21.30 – Teatro Romano

Umberto Galimberti


La psicoanalisi: una storia romantica
“Mi disse Freud: Mio caro Jung, promettetemi di non abbandonare mai la teoria della sessualità. Dobbiamo farne un dogma, un incrollabile baluardo. Un baluardo contro cosa?, chiesi. Contro la nera marea di fango dell’occultismo”. Tra collettivizzazione dell’inconscio e democratizzazione del genio, sommi creatori di finzioni narrative disputano sull’abisso dei sogni attribuendo ad ognuno un inconscio creativo. “L’Io non è padrone in casa propria”. L’inconscio come “landa da civilizzare” e come “eterna creatività di forme”. L’Io esce di casa per civilizzare l’inconscio e rimane sfrattato. Interventi musicali: Maximilian Trebo – pianoforte



Sabato 11 Giugno 2016, ore 21.30 – Teatro Romano

Francesco Guccini


Ma se io avessi previsto tutto questo (incontro)
“Io esisto come sono, questo è abbastanza”. La poesia musicale si aggira incolume tra radici e avvelenate, stanze di vita quotidiana, osterie di fuori porta e ispirazioni letterarie d’oltreoceano. L’arte della storia è storia di un’arte modulata in atmosfere di provincia e grandi epopee, note a piè di pagina di intimi massimalismi. La voce caratteristica veste il pensiero del narratore, la parola si sgancia dalle note e duetta col pensiero. Il ritorno al pentagramma affidato ai sodali Musici. Dialoga: Enrico de Angelis. I Musici: Juan Carlos Flaco Biondini (voce e chitarre). Vince Tempera (pianoforte e tastiere). Antonio Marangolo (sax). Pierluigi Mingotti (basso). Ivano Zanotti – batteria



Domenica 12 Giugno 2016, ore 21.30 – Teatro Romano

Alessandro Baricco


Palamede, l’eroe cancellato (spettacolo teatrale)
Dieci anni a scrutare l’orizzonte, senza donne. Davanti a Troia, non solo mischie nella polvere e urto d’armi. A confondere il tempo, l’invenzione del gioco come strategia e fortuna. Il sapiente è inventore, degli scacchi e dei dadi offerti al tempio della sorte, prefigurazione nel mito della spietata economia della storia. Duello come scontro tra élite intellettuali. L’astuto che trasse Ulisse alle armi, ripagato con la massima malizia, eliminato con l’inganno, cancellato dalla memoria. “Di lui più furbo, ma più inutile a se stesso”. Potenza della simulazione, fragilità del vero, trionfo dell’apparenza sull’illusione di saggezza. “Prendo il lutto per la verità, che è morta prima di me”. Ideazione, scrittura, regia: Alessandro Baricco. Attori: Alessandro Baricco, Valeria Solarino, Michele Di Mauro, Paolo Bonato. Concept audio e musiche originali: Nicola Tescari. Scenografia e luci: Roberto Tarasco. Costumi: Giovanna Buzzi.

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